Architetto Piero Portaluppi, Milano 1888/1967. Laureato presso il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano nel 1910, professore ordinario di composizione architettonica dal 1936 e preside della Facoltà di architettura di Milano tra il 1939 e il 1963.
Tra il 1912 e il 1930 realizzò numerose centrali elettriche lungo l’arco alpino, da subito considerate simbolo di modernità: le più famose a Verampio (1912-1917), Valdo (1920-1923), Crevoladossola (1923-1924), Cadarese (1925-1929). Professionalmente legato alla sua città, vi realizza edifici pubblici e privati tra gli altri: palazzo della Società Buonarroti/Carpaccio/Giotto in corso Venezia (1926-30), Planetario Hoepli (1929-30), Palazzo INA in piazza Diaz (1932-37), Villa Necchi Campiglio (1932-35), Arengario (1937-42, con Enrico Agostino Griffini, Pier Giulio Magistretti, Giovanni Muzio), nonchè i restauri della Casa degli Atellani (1919-21/ 1943/ 1946-52), della Pinacoteca di Brera (1919-25), di Santa Maria delle Grazie (1929-48). Per la Famiglia Quintavalle realizza il complesso della Villa del Dosso (tre edifici) a Somma Lombardo (1931-36). Nel 1926 con Marco Semenza vince il concorso per il Piano Regolatore di Milano. Tre anni dopo è chiamato a realizzare il padiglione italiano per l’Esposizione Universale di Barcellona. Nel secondo dopoguerra interviene su importanti edifici storici milanesi: Brera (1946-1963), convento di San Vittore-Museo della Scienza e della Tecnica (1947-1953), Ospedale MaggioreUniversità Statale (dal 1949 al 1970), Piccola Scala (1949-1955).
Piero Portaluppi
A Piero Portaluppi nel 2017 le Poste italiane
hanno dedicato un francobollo nel cinquantenario della scomparsa.